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Emergenza COVID-19 (Coronavirus)

Riportiamo di seguito in modo sintetico un messaggio ricevuto dalla Unità di Crisi del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale della Repubblica Italiana riguardo all’emergenza COVID-19
Le autorità italiane hanno adottato una serie di misure a tutela della salute pubblica per far fronte all’emergenza COVID-19. Il 23 febbraio, il Consiglio dei Ministri ha emanato un Decreto Legge recante le misure urgenti a tutela della sanità pubblica per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. In base a tale Decreto Legge, nei Comuni o nelle aree nei quali risulta positiva almeno una persona per la quale non si conosce la fonte di trasmissione o comunque nei quali vi è un caso non riconducibile ad una persona proveniente da un’area già interessata dal contagio, le autorità competenti sono tenute ad adottare ogni misura di contenimento adeguata e proporzionata all’evolversi della situazione epidemiologica.
Al momento, i Comuni situati in Lombardia e in Veneto che hanno disposto il divieto di ingresso e di uscita sono: Vo’ Euganeo, Codogno, Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano. Tuttavia anche grandi città, come Milano e Venezia, hannointrodotto misure come la chiusura cautelativa delle scuole o la sospensione delle manifestazioni culturali, sportive e in genere di iniziative pubbliche. Le Regioni e i singoli Comuni che dispongono misure interdittive o precauzionali possono variare in base all’evolvere della situazione.
In parallelo, il Ministero della Salute ha emanato un’ordinanza inerente l’ingresso in Italia di persone provenienti dalla Cina e dalle zone a rischio. A far data dal 21 febbraio, l’ordinanza prevede che tutti gli individui che negli ultimi quattordici giorni (quindi dal 7 febbraio) abbianofatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato nelle aree interessate dall’epidemia, come identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, debbano comunicare tale soggiorno all’Azienda Sanitaria territorialmente competente, la quale provvederà all’adozione della misura della permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva ovvero, in presenza di condizione ostative, di misure alternative di efficacia equivalente.
Alla data odierna, secondo le informazioni fornite dalle autorità locali nel corso di una riunione svoltasi stamane, alla quale ha preso parte un funzionario della nostra Ambasciata, non risulta alcun caso confermato in Azerbaigian. Le autorità locali hanno altresì informato di aver notevolmente rafforzati i controlli nell’aeroporto di Baku e alla frontiera terrestre con l’Iran, e di aver sospeso ormai da varie settimane i voli diretti con la Cina. Il Ministero della Salute dell’Azerbaigian ha individuato le strutture sanitarie di Baku come riferimento nei casi di sospetto contagio: l’istituzione espressamente segnalata a cui rivolgersi è il Dipartimento Infettivo del Centro Clinico Sanitario n.1 (via Mirasadulla Mirgasimov 1., Baku. tel: +994 12 497 99 99).

Nei casi in cui gli esami siano positivi, i pazienti vengono trasportati alle seguenti strutture:
1. Per adulti – İstituto di malattie polmonari ( via Mammadali Sharifli 2514, Baku. tel: +994 12 421 20 73)
2. Per bambini – Ospedale n. 7 delle malattie infettive dei bambini ( via Garabag, 69, Baku. tel: +994 12 496 15 38)

Il numero di reperibilità dell’Ambasciata è a disposizione in caso di emergenza: (00994 50 210 60 54).