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Cooperazione economica

 

Cooperazione economica

A cavaliere tra Asia ed Europa, tra l’antica e la nuova via della seta, tra passato e futuro l’Azerbaigian condivide con l’Italia secoli di storia, ed oggi le relazioni tra i due paesi sono forti più che mai. La nostra cultura, la lingua, l’arte, il design, la manifattura, lo stile di vita esercitano un fascino diffuso.
Anche l’Azerbaigian occupa un posto di rilievo per l’Italia, in particolare nel campo della sicurezza energetica. Insieme all’Iraq, è il nostro maggior fornitore di greggio, con circa 5,5 miliardi di euro di media nell’ultimo decennio. Ma non solo, a partire dalla fine del 2020, con l’avvio del Tap, oltre ad approvvigionare sé stessa, l’Italia diventa il ponte verso occidente del gas azero.
L’Azerbaigian, con i suoi dieci milioni di abitanti ed un PIL di oltre 48 miliardi ha, tuttavia, di fronte a sé una grande sfida: diversificare la sua economia dal petrolio, i cui prezzi internazionali ne determinano gli indicatori macroeconomici. Infatti, solo a partire dal 2018 gli effetti negativi sul reddito delle famiglie, derivanti dalla doppia svalutazione del manat provocata dal crollo del 2015, hanno cominciato ad attenuarsi, mostrando negli ultimi semestri una non trascurabile ripresa dei consumi e degli investimenti, prima dell’inevitabile rallentamento dovuto all’epidemia di Covid-19.
Trasformare l’Azerbaigian in un hub commerciale, posizionandosi come crocevia per gli scambi tra Europa e Cina ed Asia meridionale e Russia è la strategia del Governo di Baku per vincere la sfida. In quest’ottica, le risorse del Paese saranno nei prossimi anni prevalentemente investite in infrastrutture stradali, portuarie e ferroviarie, mentre anche alcune aree del settore non petrolifero, in particolare turismo e agroindustria, beneficeranno di nuovi investimenti.
L’Italia è da diversi anni il primo partner commerciale al mondo dell’Azerbaigian. Nell’ultimo triennio le nostre importazioni sono pressoché raddoppiate in valore, passando dai 2,9 miliardi di euro del 2016 ai circa 5 miliardi a fine 2019, a fronte di esportazioni pari a circa 300 milioni di euro ed un valore di commesse vinte da aziende italiane intorno ai 7 miliardi negli ultimi 15 anni.
Pur se i prodotti italiani sono generalmente diffusi, giungendo anche attraverso triangolazioni dai Paesi terzi, e pur essendoci margine per aumentare e introdurre nuovi generi di consumo Made in Italy, resta evidente che tale disavanzo commerciale possa essere in qualche misura compensato agendo sulle partite correnti e su altre voci della nostra bilancia dei pagamenti, attraverso partenariati industriali e investimenti diretti esteri azerbaigiani in Italia. Molte grandi aziende italiane collaborano da tempo in Azerbaigian allo sviluppo del Paese: Maire Tecnimont per l’ammodernamento della raffineria di Baku, Snam che detiene il 20% delle quote nel progetto Tap, Saipem per la costruzione di piattaforme off-shore, Eni con il suo 5% delle quote dell’oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan, oltre a Tenaris, Lighthouse, Technip Italia, solo per citarne le maggiori; ma altre ancora sono pronte a stringere rapporti collaborativi grazie all’intensa e crescente collaborazione che abbiamo costruito nel tempo.
Accompagnate da un costante consolidamento del dialogo politico, le relazioni economiche bilaterali si sono ulteriormente rafforzate nel 2018 con la visita di Stato del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella in Azerbaigian (la prima di un Capo dello Stato italiano nel paese), che ha posto le fondamenta per il salto di qualità concretizzatosi con la visita a Roma a febbraio 2020 del Presidente Aliyev, e con il Business Forum italo-azerbaigiano, a cui hanno partecipato centinaia di imprenditori italiani e azerbaigiani Nel corso della visita di Stato, rilevanti accordi commerciali, tecnologici, culturali sono stati firmati, tra cui la “Dichiarazione congiunta sul rafforzamento del partenariato strategico multidimensionale” e l’Accordo tra l’Agenzia Spaziale italiana ed Azercosmos, che porterà i due paesi a collaborare verso la frontiera più avanzata della tecnologia.


Luogo:

Ambasciata d'Italia

Autore:

Capo Ufficio Commerciale

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