L’Ambasciatore d’Italia a Baku Augusto Massari ha visitato oggi Ganja – seconda città dell’Azerbaigian – per salutare la missione archeologica italiana guidata dal Dottor Nicola Laneri, impegnata da circa un mese negli scavi per la ricerca dei Kurgan, antiche tombe e camere funerarie diffusesi nella protostoria.
I Kurgan originari si erano diffusi nelle steppe della Russia pontico-caspica, intorno al 5000 A.C.. Questa cultura si espanse poi anche nel Caucaso meridionale nell’epoca che va dalla fine dell’età del bronzo fino all’inizio dell’età del ferro (3750-2500 A.C.). Gli scavi condotti dalla missione archeologica italiana nell’area rurale intorno alla città di Ganja hanno portato alla scoperta di Kurgan risalenti al 1200 A.C..
Dal punto di vista scientifico è notorio che questa tradizione di camere funerarie Kurgan si espanse verso occidente, dapprima nell’Anatolia, con I tumuli frigi, per arrivare fino al mondo etrusco in Italia.
La missione archeologica italiana si prefigge di portare a compimento gli scavi entro il 2019 per realizzare insieme alla municipalità di Ganja un parco archeologico e turistico nel 2020.
Si tratta di un’iniziativa che rende ancora più vivace e completa la collaborazione bilaterale fra l’Italia e l’Azerbaigian. Un esempio concreto di partnership Italo-azera alla scoperta dell’identità degli antichi popoli che abitavano questa terra.
La missione – sostenuta dal ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale – è finanziata da CAMNES, un’entità privata
fiorentina specializzata negli studi antichi nel Mediterraneo e nel vicino oriente. Il progetto è condotto in collaborazione con l’Accademia delle Scienze nazionali dell’Azerbagian.