Dieci anni fa, il 16 novembre, l’Unesco inseriva la Dieta Mediterranea (http://www.unesco.it/it/PatrimonioImmateriale/Detail/384) nel “Patrimonio Mondiale Intangibile dell’Umanità”, riconoscendo in questa dieta un insieme di pratiche tradizionali, conoscenze e competenze, tramandate di generazione in generazione, capace di fornire un senso di appartenenza e di continuità per le comunità affacciate sul bacino del Mare Nostrum.
La dieta mediterranea è molto più di una lista di alimenti: è uno stile di vita entro cui l’atto del mangiare insieme è la base di una identità culturale fatta di creatività, dialogo, ospitalità e di rispetto per il territorio. E i benefici non sono solo per la salute umana, ma per il pianeta stesso e la sua biodiversità.
In epoca di Covid, la dieta alimentare italiana assume ancor più valore e può essere considerata un efficace strumento per rafforzare le difese immunitarie. Il modello alimentare italiano è studiato e ammirato in tutto il mondo per gli effetti sulla salute: l’Italia è seconda al mondo come indice di salute generale e terza per longevità e minor obesità nell’area OCSE”.