Questo sito utilizza cookies tecnici (necessari) e analitici.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookies.

Missione archeologica italiana in Azerbaigiani, nuovi scavi

Il GaRKAP (Ganja Region Kurgan Archaeological Project) è un progetto archeologico finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che ha come obiettivo primario quello di far conoscere la storia delle popolazioni dell’Azerbaijan occidentale dal IV fino al I millennio a.C. Il progetto nasce da una collaborazione tra il CAMNES di Firenze, l’Università degli Studi di Catania (Unict), e l’Istituto di Archeologia ed Etnografia di Baku (Accademia Nazionale delle Scienze di Azerbaijan, ANAS). Il progetto ha inizialmente concentrato i propri interessi allo scavo di tumuli funerari circolari a camere coperta (kurgans) nel Caucaso meridionale databili a un periodo che va dal IV al I millennio a.C.

I direttori del progetto GaRKAP (prof. Nicola Laneri, Unict e Camnes, e prof. Bakhtiyar Jalilov, ANAS) in quattro anni di collaborazione hanno scavato numerosi tumuli e, in particolare, nella provincia di Goranboy hanno scoperto il più antico kurgan del periodo Kura-Araxes databile al 3.660 a.C. grazie all’utilizzo della datazione assoluta al Carbonio 14 che permette di definire con straordinaria attendibilità la data di utilizzo di un antico sito. Grazie a questa scoperta, tra salme corredi e slitte carbonizzate, emerge il ritratto di una società nomade di tipo egualitario ma divisa per credenze e culti magici tumuli con una fossa scavata nella terra ricoperta poi da un monticolo in pietra. Sono i kurgan, chiara espressione di una tradizione funeraria che nasce nelle steppe russe durante il V millennio a.C., ma che lentamente si trasferisce verso sud in tutta l’area del Caucaso meridionale diventando uno dei pochi elementi tangibili della presenza delle popolazioni nomadiche in questa regione tra IV e I millennio a.C. Note già dai racconti dello storico greco Erodoto (V sec. a.C.), tali strutture sono di straordinario interesse per gli studiosi intenti a coniugare l’esame dei costumi funerari con l’indagine sulle comunità nomadiche. Per saperne di più su questa realtà caucasica, dal 2018 una missione italo-azera ha cominciato a indagare i kurgan datati tra fine IV e gli inizi del I millennio a.C. nell’Azerbaigian occidentale.

La missione italo-azera ha coinvolto uno staff internazionale di studiosi e studenti italiani, azeri e francesi e continuerà nel 2021 con lo scavo di un insediamento (Tava Tepe) nella provincia di Agstafa lungo il fiume Kura.

Grazie anche al sostegno del governo italiano, il Kurgan Archaeological Park diverrà una nuova meta per il turismo locale e internazionale.