OSSERVATORIO ECONOMICO
Le relazioni bilaterali con l’Azerbaigian sono da sempre ottime e l’ammirazione per l’Italia e la sua cultura è ampiamente diffusa nel paese, favorita negli ultimi anni dal corridoio universitario che permette a diverse centinaia di studenti azeri di iscriversi presso i nostri atenei, attratti dai sussidi allo studio.
Ma l’Italia è ricordata anche per essere stata uno dei primi Paesi a stabilire rapporti politici e commerciali con l‘Azerbaigian, quando quest’ultimo, all’indomani della Prima Guerra Mondiale, visse la sua prima breve esperienza di Repubblica indipendente.
Sul fronte economico, oggi l’Azerbaigian svolge un ruolo cruciale per la diversificazione dell’approvvigionamento energetico del nostro Paese e dell’intero continente europeo dato l’attuale contesto geopolitico internazionale caratterizzato dalla rapida crescita dei prezzi degli idrocarburi seguita alla ripresa dei consumi post pandemici ed allo scoppio della crisi ucraina.
Ciò ha permesso all’Azerbaigian di quasi triplicare i suoi ricavi dalla vendita di idrocarburi all’Italia portandolo ad occupare la prima posizione fra i paesi fornitori di petrolio greggio al nostro paese, davanti a Libia, Iraq e Kazakistan.
Anche per il gas naturale l’Azerbaijan si conferma partner strategico assicurando all’Italia ed all’Europa cospicue forniture grazie al Gasdotto Trans-Adriatico (TAP), estrema propaggine occidentale del sistema di condutture chiamato Southern Gas Corridor che trasporta la materia prima verso l’Europa dal giacimento Shah Deniz II in Azerbaigian, dopo aver attraversato Grecia, Albania e Mar Adriatico.
Nel solo 2022 dei 22,3 miliardi di metri cubi di gas partiti dall’Azerbaijan, poco meno della metà (10,3 miliardi, pari a circa il 15% del consumo nazionale di gas) è giunto in Italia.
Più in generale l’Italia assorbe attualmente più del 40% dell’intero export dall’Azerbaijan collocandosi al primo posto fra i partner commerciali di questo Paese.
Nonostante il Made in Italy sia ampiamente diffuso, resta amplissimo il disavanzo commerciale a nostro sfavore, solo marginalmente compensato dai ricavi derivanti dall’aggiudicazione di appalti per la fornitura di macchinari e servizi da parte di alcune grandi o medie imprese italiane (Saipem, Marie Tecnimont, Technip, Drillmec) attive nel settore Oil & gas e dagli investimenti azerbaigiani in Italia.
In proposito si segnala che nuove opportunità potrebbero schiudersi col potenziale raddoppio delle capacità di trasporto del Corridoio meridionale del gas a seguito del Memorandum of Understanding fra UE e Azerbaijan per aumentare l’esportazione di gas verso l’Europa. L’accordo prevede infatti l’impegno a raddoppiare la capacità del Corridoio con l’obiettivo di fornire almeno 20 miliardi di metri cubi all’anno all’UE entro il 2027.
Altre interessanti prospettive sono attese dai piani strategici con cui il governo azero ha inteso avviare un processo di modernizzazione dello Stato e di diversificazione dell’economia al fine di ridurre la dipendenza del Paese dalle fonti fossili avviandosi così su un percorso di crescita sostenibile anche sul piano ambientale.