Traduzione e legalizzazione dei documenti
Per poter essere fatti valere in Italia, gli atti e i documenti rilasciati in Azerbaigian devono essere legalizzati con la procedura dell’Apostille.
L’Azerbaigian è fra i Paesi che hanno sottoscritto la Convenzione de L’Aia del 5 ottobre 1961 relativa all’abolizione della legalizzazione di atti pubblici stranieri. La necessità di legalizzare gli atti e i documenti rilasciati da autorità straniere è quindi sostituita dal ricorso all’apposizione dell’Apostille.
Le persone provenienti da Paesi che hanno aderito alla Convenzione de L’Aia non hanno bisogno di recarsi presso la Rappresentanza consolare e chiedere la legalizzazione, ma potranno recarsi presso la competente autorità interna designata da ciascuno Stato – e indicata per ciascun Paese nell’atto di adesione alla Convenzione stessa (in Azerbaigian sono il Ministero degli Esteri e il Ministero della Giustizia, in base alla tipologia dei documenti da legalizzare) – per ottenere l’apposizione dell’apostille sul documento.
L’originale del documento dovrà essere tradotto in lingua italiana. Anche la traduzione dovrà essere legalizzata (con l’Apostille) dalle competenti Autorità azerbaigiane.
Così perfezionato, il documento viene riconosciuto in Italia.